Ridurre il debito estero dei Paesi poveri si può e si deve

di 
Davide Tizzo
L'ultimo numero dell'iniziativa editoriale che promuove il confronto tra ricerca scientifica e insegnamento della Chiesa
12 marzo 2025 alle ore 15:26
I Paesi poveri non sono in grado di ripagare il debito © ANSA
I Paesi poveri non sono in grado di ripagare il debito © ANSA
Il Dizionario di dottrina sociale della Chiesa è la rivista nata nel 2021 per comprendere meglio “le cose nuove del XXI secolo” attraverso il dialogo tra la ricerca scientifica e l’insegnamento sociale della Chiesa. La pubblicazione viene curata dal Centro di Ateneo per la dottrina sociale della Chiesa dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Il numero di dicembre 2024 include sei nuovi contributi, tra cui un articolo sulla riduzione del debito estero dei Paesi più poveri, questione al centro del Giubileo 2025. Di seguito la presentazione del fascicolo.
Mauro Megliani approfondisce il tema del debito estero in relazione alla giustizia climatica: facendo eco all’appello di Papa Francesco rivolto alle nazioni più benestanti, ribadito nel messaggio per la COP29. Il debito estero dei Paesi più poveri è divenuto insostenibile a causa di conflitti e pandemie, e si è accresciuto a causa della necessità di reperire risorse per mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Di fronte a tale situazione, la Chiesa può indicare nelle conversioni del debito la strada per ristabilire una giustizia più equa fra le nazioni. Tali conversioni sono giustificate dal fatto che, nel caso di debito insostenibile, è necessario assicurare i servizi essenziali per la popolazione, mentre nel caso di debiti contratti per far fronte a cambiamenti climatici e ambientali l’onore finanziario dovrebbe essere sopportato da chi ha causato la situazione sulla base della giustizia climatica.
Giulio Guarini nel suo articolo si propone di delineare il potenziale circolo virtuoso tra abbondanza e condivisione che può rendere generativo lo sviluppo economico, alla luce dell’Economia Sabbatica e del principio della destinazione universale dei beni. Vengono illustrati i fattori che promuovono o ostacolano questo potenziale circolo virtuoso, con riferimento alla dicotomia tra ricchezza accumulata e abbondanza condivisa, al fine di offrire una chiave di lettura per comprendere alcune criticità dell'economia attuale, valutarne la gravità e proporre percorsi di riforma.
Simone Carlo si sofferma su media digitali e condizione anziana, mettendo in dialogo Magistero e ricerca sociologica. L’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (computer, tablet, smartphone) da parte delle persone anziane costituisce un ambito di ricerca e riflessione ormai consolidato. Ma al di là dell’entusiasmo iniziale attorno ai (a volte lenti) processi di diffusione delle tecnologie anche tra la popolazione anziana, l’accademia deve continuare a riflettere sulle diseguaglianze (tra over 65 connessi e non connessi) favorite dalla rapida digitalizzazione dei media e dei servizi.
Andrea Avellino e Rocco Salemme presentano le possibilità di un’alleanza feconda a scuola tra educazione civica e dottrina sociale della Chiesa, grazie all’insegnamento della religione cattolica (IRC). Dal 2020, infatti, la scuola italiana annovera nella sua proposta formativa l’educazione civica: una disciplina trasversale che si prefigge di tracciare un percorso per formare cittadini responsabili. Quest’obiettivo intercetta le finalità della dottrina sociale, che mira “alla promozione di ogni uomo e di tutto l’uomo” e che gode, nelle istituzioni scolastiche, di un mediatore privilegiato: l’Insegnamento della religione cattolica. Ma quali sono, dal punto di vista normativo e metodologico, le potenzialità sottese dalla collaborazione sinergica dei tre àmbiti disciplinari?
Infine, il fascicolo ospita la traduzione italiana del contributo di Joseph H.H. Weiler, suddiviso in prima e seconda parte, pubblicato in inglese a settembre 2024. La libertà di religione include anche la libertà dalla religione. In questo senso primordiale Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno sostenuto il primato della libertà religiosa tra tutte le libertà. In particolare, leggere Weiler aiuta a mettere a fuoco il tema, caldissimo, dell’obiezione di coscienza nelle nostre società plurali.

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