Con Tudor la Juve torna a sorridere: lampo di Yildiz, Genoa ko e Champions a un punto

di 
Carlo Varengo
Debutto vincente per il tecnico croato sulla panchina bianconera. Il Bologna, al 4° posto, mantiene solo una lunghezza di vantaggio sui bianconeri
29 marzo 2025 alle ore 19:19
Suriname's President Chan Santokhi, who seeks re-election, looks at Chairman of the National Assembly Marinus Bee shaking hands with a supporter, as he arrives at the Central Polling Station to submit the Progressive Reform Party (VHP) candidate list for the upcoming Parliamentary Elections, in Paramaribo, Suriname March 25, 2025. REUTERS/Ranu Abhelakh
Suriname's President Chan Santokhi, who seeks re-election, looks at Chairman of the National Assembly Marinus Bee shaking hands with a supporter, as he arrives at the Central Polling Station to submit the Progressive Reform Party (VHP) candidate list for the upcoming Parliamentary Elections, in Paramaribo, Suriname March 25, 2025. REUTERS/Ranu Abhelakh
L'effetto Tudor è istantaneo. Pastiglia con rilascio immediato, energizzante, quasi afrodisiaca per uno Stadium che ha dimenticato i fischi; impossibile cancellare alcune lacune della Signora, sarebbe chiedere troppo dopo appena due allenamenti con tutta la squadra a disposizione, ma la sua Juve doveva tornare alla vittoria e l'ha fatto, soprattutto dopo il successo del Bologna. Il quarto posto resta a un punto ma questa nuova Juventus - sotto gli occhi di John Elkann - dalla prima delle nove "finali" è uscita come tutto l'ambiente si aspettava: vittoriosa in campo e rivitalizzata nello spirito.

Gol Yildiz, assist... Tudor: il tecnico bianconero velocizza la rimessa e innesca il vantaggio Juve

La difesa a tre è subito realtà, il centrocampo a quattro ha messo alla prova McKennie e Nico Gonzalez, entrambi promossi, il ritorno di Vlahovic dal primo minuto ha fatto contenti lui, la squadra e i tifosi e Yildiz con un gioiello ha impreziosito la nuova prima di Tudor. Il Genoa di Vieira ha risposto con il 4-3-3 e la solita voglia degli ex di farsi rimpiangere (Miretti più di De Winter). Ma allo Stadium fin da subito si è respirato un altro clima, una primavera in tutti i sensi, col termometro che ha sfiorato i venti gradi e il popolo juventino che da subito ha creduto e incoraggiato questa rinascita. In uno stadio distante anni luce da quello spopolato e che ha regalato solo fischi contro l'Atalanta venti giorni fa, l'ultimo disastro casalingo della gestione Motta.La difesa a tre è subito realtà, il centrocampo a quattro ha messo alla prova McKennie e Nico Gonzalez, entrambi promossi, il ritorno di Vlahovic dal primo minuto ha fatto contenti lui, la squadra e i tifosi e Yildiz con un gioiello ha impreziosito la nuova prima di Tudor. Il Genoa di Vieira ha risposto con il 4-3-3 e la solita voglia degli ex di farsi rimpiangere (Miretti più di De Winter). Ma allo Stadium fin da subito si è respirato un altro clima, una primavera in tutti i sensi, col termometro che ha sfiorato i venti gradi e il popolo juventino che da subito ha creduto e incoraggiato questa rinascita. In uno stadio distante anni luce da quello spopolato e che ha regalato solo fischi contro l'Atalanta venti giorni fa, l'ultimo disastro casalingo della gestione Motta.
La difesa a tre è subito realtà, il centrocampo a quattro ha messo alla prova McKennie e Nico Gonzalez, entrambi promossi, il ritorno di Vlahovic dal primo minuto ha fatto contenti lui, la squadra e i tifosi e Yildiz con un gioiello ha impreziosito la nuova prima di Tudor. Il Genoa di Vieira ha risposto con il 4-3-3 e la solita voglia degli ex di farsi rimpiangere (Miretti più di De Winter). Ma allo Stadium fin da subito si è respirato un altro clima, una primavera in tutti i sensi, col termometro che ha sfiorato i venti gradi e il popolo juventino che da subito ha creduto e incoraggiato questa rinascita. In uno stadio distante anni luce da quello spopolato e che ha regalato solo fischi contro l'Atalanta venti giorni fa, l'ultimo disastro casalingo della gestione Motta.La difesa a tre è subito realtà, il centrocampo a quattro ha messo alla prova McKennie e Nico Gonzalez, entrambi promossi, il ritorno di Vlahovic dal primo minuto ha fatto contenti lui, la squadra e i tifosi e Yildiz con un gioiello ha impreziosito la nuova prima di Tudor. Il Genoa di Vieira ha risposto con il 4-3-3 e la solita voglia degli ex di farsi rimpiangere (Miretti più di De Winter). Ma allo Stadium fin da subito si è respirato un altro clima, una primavera in tutti i sensi, col termometro che ha sfiorato i venti gradi e il popolo juventino che da subito ha creduto e incoraggiato questa rinascita. In uno stadio distante anni luce da quello spopolato e che ha regalato solo fischi contro l'Atalanta venti giorni fa, l'ultimo disastro casalingo della gestione Motta.La difesa a tre è subito realtà, il centrocampo a quattro ha messo alla prova McKennie e Nico Gonzalez, entrambi promossi, il ritorno di Vlahovic dal primo minuto ha fatto contenti lui, la squadra e i tifosi e Yildiz con un gioiello ha impreziosito la nuova prima di Tudor. Il Genoa di Vieira ha risposto con il 4-3-3 e la solita voglia degli ex di farsi rimpiangere (Miretti più di De Winter). Ma allo Stadium fin da subito si è respirato un altro clima, una primavera in tutti i sensi, col termometro che ha sfiorato i venti gradi e il popolo juventino che da subito ha creduto e incoraggiato questa rinascita. In uno stadio distante anni luce da quello spopolato e che ha regalato solo fischi contro l'Atalanta venti giorni fa, l'ultimo disastro casalingo della gestione Motta.

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