Con Tudor la Juve torna a sorridere: lampo di Yildiz, Genoa ko e Champions a un punto
di
Carlo Varengo
Debutto vincente per il tecnico croato sulla panchina bianconera. Il Bologna, al 4° posto, mantiene solo una lunghezza di vantaggio sui bianconeri

L'effetto Tudor è istantaneo. Pastiglia con rilascio immediato, energizzante, quasi afrodisiaca per uno Stadium che ha dimenticato i fischi; impossibile cancellare alcune lacune della Signora, sarebbe chiedere troppo dopo appena due allenamenti con tutta la squadra a disposizione, ma la sua Juve doveva tornare alla vittoria e l'ha fatto, soprattutto dopo il successo del Bologna. Il quarto posto resta a un punto ma questa nuova Juventus - sotto gli occhi di John Elkann - dalla prima delle nove "finali" è uscita come tutto l'ambiente si aspettava: vittoriosa in campo e rivitalizzata nello spirito.
Gol Yildiz, assist... Tudor: il tecnico bianconero velocizza la rimessa e innesca il vantaggio Juve
La difesa a tre è subito realtà, il centrocampo a quattro ha messo alla prova McKennie e Nico Gonzalez, entrambi promossi, il ritorno di Vlahovic dal primo minuto ha fatto contenti lui, la squadra e i tifosi e Yildiz con un gioiello ha impreziosito la nuova prima di Tudor. Il Genoa di Vieira ha risposto con il 4-3-3 e la solita voglia degli ex di farsi rimpiangere (Miretti più di De Winter). Ma allo Stadium fin da subito si è respirato un altro clima, una primavera in tutti i sensi, col termometro che ha sfiorato i venti gradi e il popolo juventino che da subito ha creduto e incoraggiato questa rinascita. In uno stadio distante anni luce da quello spopolato e che ha regalato solo fischi contro l'Atalanta venti giorni fa, l'ultimo disastro casalingo della gestione Motta.La difesa a tre è subito realtà, il centrocampo a quattro ha messo alla prova McKennie e Nico Gonzalez, entrambi promossi, il ritorno di Vlahovic dal primo minuto ha fatto contenti lui, la squadra e i tifosi e Yildiz con un gioiello ha impreziosito la nuova prima di Tudor. Il Genoa di Vieira ha risposto con il 4-3-3 e la solita voglia degli ex di farsi rimpiangere (Miretti più di De Winter). Ma allo Stadium fin da subito si è respirato un altro clima, una primavera in tutti i sensi, col termometro che ha sfiorato i venti gradi e il popolo juventino che da subito ha creduto e incoraggiato questa rinascita. In uno stadio distante anni luce da quello spopolato e che ha regalato solo fischi contro l'Atalanta venti giorni fa, l'ultimo disastro casalingo della gestione Motta.
La difesa a tre è subito realtà, il centrocampo a quattro ha messo alla prova McKennie e Nico Gonzalez, entrambi promossi, il ritorno di Vlahovic dal primo minuto ha fatto contenti lui, la squadra e i tifosi e Yildiz con un gioiello ha impreziosito la nuova prima di Tudor. Il Genoa di Vieira ha risposto con il 4-3-3 e la solita voglia degli ex di farsi rimpiangere (Miretti più di De Winter). Ma allo Stadium fin da subito si è respirato un altro clima, una primavera in tutti i sensi, col termometro che ha sfiorato i venti gradi e il popolo juventino che da subito ha creduto e incoraggiato questa rinascita. In uno stadio distante anni luce da quello spopolato e che ha regalato solo fischi contro l'Atalanta venti giorni fa, l'ultimo disastro casalingo della gestione Motta.La difesa a tre è subito realtà, il centrocampo a quattro ha messo alla prova McKennie e Nico Gonzalez, entrambi promossi, il ritorno di Vlahovic dal primo minuto ha fatto contenti lui, la squadra e i tifosi e Yildiz con un gioiello ha impreziosito la nuova prima di Tudor. Il Genoa di Vieira ha risposto con il 4-3-3 e la solita voglia degli ex di farsi rimpiangere (Miretti più di De Winter). Ma allo Stadium fin da subito si è respirato un altro clima, una primavera in tutti i sensi, col termometro che ha sfiorato i venti gradi e il popolo juventino che da subito ha creduto e incoraggiato questa rinascita. In uno stadio distante anni luce da quello spopolato e che ha regalato solo fischi contro l'Atalanta venti giorni fa, l'ultimo disastro casalingo della gestione Motta.La difesa a tre è subito realtà, il centrocampo a quattro ha messo alla prova McKennie e Nico Gonzalez, entrambi promossi, il ritorno di Vlahovic dal primo minuto ha fatto contenti lui, la squadra e i tifosi e Yildiz con un gioiello ha impreziosito la nuova prima di Tudor. Il Genoa di Vieira ha risposto con il 4-3-3 e la solita voglia degli ex di farsi rimpiangere (Miretti più di De Winter). Ma allo Stadium fin da subito si è respirato un altro clima, una primavera in tutti i sensi, col termometro che ha sfiorato i venti gradi e il popolo juventino che da subito ha creduto e incoraggiato questa rinascita. In uno stadio distante anni luce da quello spopolato e che ha regalato solo fischi contro l'Atalanta venti giorni fa, l'ultimo disastro casalingo della gestione Motta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA