Strage di giovani in discoteca: fuochi illegali e niente idranti
di
Davide Tizzo
I primi risultati dell'inchiesta sulla tragedia nel locale che ha causato al morte di almeno 59 giovanissimi. I feriti curati anche all'estero

Macedonia del Nord sotto choc per la strage di giovani in una discoteca, dove sabato notte una serata di musica si è trasformata in un inferno di fiamme, con un tragico bilancio di almeno 59 morti e 150 feriti, tra cui alcuni molto gravi. Le fiamme si sono sviluppate verso le 3 mentre nel locale Pulse di Kocani, cittadina a un centinaio di km a est della capitale macedone Skopje, si esibiva la nota band locale dei Dnk, uno dei gruppi musicali più famosi e popolari nel Paese balcanico. Un rogo innescato con ogni probabilità dalle scintille del materiale pirotecnico utilizzato per gli effetti luminosi, con le fiamme che hanno travolto prima il tetto e subito dopo l'intero locale mentre il fumo denso non ha lasciato scampo alle centinaia di ragazze e ragazzi intenti a ballare e a divertirsi. Secondo il ministro dell'Interno Pance Toshkovski, al momento della tragedia nel locale si trovavano circa 500 persone, quasi tutti giovani non oltre i 25 anni. Tra le vittime e i feriti vi sarebbero anche numerosi minorenni, mentre sono tanti i genitori e parenti che hanno trascorso ore di angoscia alla ricerca dei propri figli, non sapendo se fossero fra le vittime o nei diversi ospedali del Paese.
I biglietti venduti sarebbero stati solo 250. Affermazioni in contrasto con le notizie dei media locali che avevano parlato a più riprese di circa 1.500 persone presenti nella discoteca, un numero a dire il vero forse eccessivo per le dimensioni del locale che, secondo le prime indicazioni, registrerebbe numerose irregolarità e sarebbe stato sprovvisto delle più elementari misure di sicurezza. La società responsabile del locale "non aveva una licenza legale per operare", ha detto il ministro Toshkovski, alludendo a una falsa autorizzazione rilasciata dalle passate autorità. Circostanza questa, ha osservato, "come tante altre cose accadute in passato in Macedonia del Nord, legata alla corruzione e alle tangenti".
E' stato stabilito che lo stabile non era dotato di idranti e aveva solo due estintori, la porta sul retro era chiusa e senza maniglia all'interno e l'edificio era rivestito in modo improprio con materiali fonoassorbenti e, per effetti visivi, con materiali facilmente infiammabili. Nella struttura sono stati utilizzati illegalmente materiali pirotecnici a un'altezza di tre metri, senza la dovuta autorizzazione e senza che una società fosse autorizzata ad accenderli. Tale struttura era stata registrata come attività industriale leggera e non era mai stata trasformata in una struttura di ristorazione.
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