Usa-Cina, stop ai dazi per 90 giorni. Bessent: «Tariffe giù del 115%»
di
Alessandro Rossi
Primo passo importante nella guerra commerciale dopo le trattative in Svizzera. Gli Usa applicheranno tariffe del 30% sulle merci cinesi, Pechino del 10% su quelle americane

Gli Stati Uniti e la Cina sospenderanno per 90 giorni una parte dei loro dazi doganali punitivi: è quanto si legge in un comunicato congiunto Usa-Cina da Ginevra, dopo i colloqui tenutisi sabato e domenica nella città svizzera. Secondo la dichiarazione, la sospensione entrerà in vigore "entro il 14 maggio". Di fatto gli Usa applicheranno dazi al 30% sulle merci cinesi, rispetto al 145% attuale, mentre la Cina abbasserà le sue tariffe al 10% rispetto al 125% in vigore finora.
Gli Stati Uniti "modificheranno l'applicazione dell'aliquota aggiuntiva ad valorem sui dazi doganali di origine cinese (inclusi quelli delle regioni speciali di Hong Kong e Macao), sospendendo 24 punti percentuali di tale aliquota per un periodo iniziale di 90 giorni, mantenendo al contempo la restante aliquota ad valorem del 10% su tali articoli", si legge nella dichiarazione congiunta. La Cina, da parte sua, modificherà di conseguenza l'applicazione dell'aliquota aggiuntiva ad valorem sugli articoli degli Stati Uniti, "sospendendo 24 punti percentuali di tale aliquota per un periodo iniziale di 90 giorni e mantenendo al contempo la restante aliquota aggiuntiva ad valorem del 10% su tali articoli". Dopo aver adottato le misure concordate, "le parti istituiranno un meccanismo per proseguire le discussioni sulle relazioni economiche e commerciali.
La riduzione delle tariffe reciproche è dunque del 115%, secondo quanto annunciato dal segretario al Tesoro americano Scott Bessent dopo i colloqui con i funzionari cinesi a Ginevra. "Abbiamo concluso di avere un interesse comune - ha aggiunto Bessent -. Entrambe le delegazioni sono concordi nel ritenere che nessuna delle due parti voglia un disaccoppiamento" delle due economie. Anche la Cina ha accolto con favore i "sostanziali progressi" compiuti con gli Stati Uniti nei negoziati commerciali bilaterali."Questa decisione è nell'interesse di entrambi i Paesi e nell'interesse comune del mondo", ha dichiarato un portavoce del Ministero del Commercio cinese, aggiungendo di sperare che Washington continui a cooperare con Pechino "al fine di correggere completamente questa cattiva pratica di imporre aumenti unilaterali delle tariffe".
La notizia della riduzione delle tariffe fa correre stamane le Borse europee: Milano guadagna in apertura oltre il 2%, Parigi sale dell'1,25% e Francoforte avanza dell'1,57%. Londra segna un progresso dello 0,62%.
Già sabato i media cinesi avevano definito i colloqui in corso "un passo importante" verso la risoluzione della guerra commerciale in atto tra i due Paesi. A incontrarsi in Svizzera sono stati il segretario di Stato al Tesoro Usa Scott Bessent, il rappresentante per il Commercio statunitense Jamieson Greer e il vicepremier cinese He Lifeng. Dal suo ritorno alla Casa Bianca a gennaio, Trump ha trasformato le tariffe doganali in uno strumento politico. Il presidente Usa ha imposto una sovrattassa del 145% sulle merci provenienti dalla Cina, in aggiunta alle tariffe preesistenti. Pechino, che ha promesso di combattere le sovrattasse "ad oltranza", ha risposto con tariffe del 125% sui prodotti americani. Di conseguenza, il commercio bilaterale si è praticamente fermato e i mercati hanno subito violenti sconvolgimenti. La riduzione reciproca delle tariffe decisa ora in Svizzera segna un primo passo verso il ritorno ad una situazione di minore instabilità.
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