Giochi paralimpici a 365 giorni dal via: la scelta inclusiva

di 
Davide Tizzo
Gli organizzatori: il mondo delle disabilità avrà attenzione, vogliamo creare una nuova percezione. Tra un anno esatto le competizioni: da oggi sono in vendita i biglietti
17 marzo 2025 alle ore 21:34
Da sinistra Luca Pancalli, Giovanni Malagò e Andrew Parsons alla cerimonia a un anno dall’apertura delle Paralimpiadi invernali 2026 © ANSA
Da sinistra Luca Pancalli, Giovanni Malagò e Andrew Parsons alla cerimonia a un anno dall’apertura delle Paralimpiadi invernali 2026 © ANSA
Inclusione, miglioramento del territorio. Ma soprattutto occasione per creare mentalità e attenzione nuova al mondo della disabilità. Gli organizzatori delle Paralimpiadi di Milano Cortina 2026 ne sono profondamente convinti: non è soltanto un grande evento sportivo, ma la possibilità, attraverso lo sport e gli atleti, di aumentare una sensibilità e una attenzione verso chi ha delle disabilità. «Le Paralimpiadi tornano in Italia venti anni dopo Torino 2006 sottolinea Luca Pancalli, presidente del Comitato italiano paralimpico – e grazie a quell’evento oggi arriviamo a Milano Cortina 2026 con un clima decisamente più attento e responsabile per rendere ancora più inclusive e fruibili l’evento sportivo». «Il mondo è rimasto molto colpito dalle prestazione degli atleti paralimpici a Parigi 2024 – aggiunge il presidente del Comitato paralimpico internazionale (Ipc) Andrew Parsons – abbattendo barriere fisiche e culturali». Di certo, non nasconde il presidente del Coni e presidente della Fondazione Milano Cortina 2026 Giovanni Malagò, «si possono organizzare anche le più belle Olimpiadi, ma se si “toppa” nell’organizzazione delle Paralimpiadi, si è clamorosamente fallito». Anche per questo, chiosa, «sentiamo tutta la responsabilità di arrivare preparati all’appuntamento come già per le Olimpiadi che si apriranno il 6 febbraio». L’occasione per queste riflessioni è stata l’avvio della cerimonia a un anno dall’inaugurazione dei Giochi paralimpici invernali 2026 che si svolgerà nell’Arena di Verona il 6 marzo dell’anno prossimo. «Una scelta che vuole significativamente unire le Olimpiadi e le Paralimpiadi – spiegano Malagò e Pancalli – proprio a Verona, dove le prime si concluderanno e le seconde si apriranno». Lo stesso ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli in un video messaggio ha auspicato che i prossimi giochi siano «inclusivi per lo sport, per i cambiamenti nel territorio, per le infrastrutture, e per la cultura. Tutti valori aggiungi rispetto all’evento stesso». L’obiettivo è chiaro: lo sport come volano di valori, di cambiamento e di progresso per l’intera società. Torino 2006, ad esempio, è stata l’occasione per lanciare in Italia l’hockey su ghiaccio su slittino che fino ad allora quasi non esisteva: un lancio così potente da permettere alla nostra nazionale di qualificarsi sul campo in tutte le successive edizioni paralimpiche invernali. E anche per questo si spera che la vendita libera dei biglietti delle gare paralimpiche - che si apre oggi sul sito ufficiale milanocortina2026. org - abbia lo stesso successo che ha ottenuto la prevendita per le Olimpiadi. Contenuto il costo dei biglietti di questa gare «proprio per favorire la partecipazione del pubblico, che è mancato nell’ultima edizione di Pechino 2022 a causa della pandemia da Covid». Un augurio rilanciato dal presidente dell’Ipc Parsons, che ribadisce come di edizione in edizione «cresce e cambia in meglio la sensibilità verso gli sport paralimpici e i loro atleti, che sempre di più vengono considerati alla stessa stregua dei loro colleghi olimpici» I risultati della vendita dei biglietti sarà un buon termometro per misurare l’attenzione verso questo movimento sportivo. Ma già nella raccolta dei mesi scorsi delle candidature per fare il volontario nelle due manifestazion, ha visto ben il 46% delle domande essere disponibili per entrambi gli eventi, segno di una alta considerazione sportiva delle Paralimpiadi. Un sostegno ai Giochi paralimpici invernali che giunge anche da numerosi atleti paralimpici di altre discipline e che hanno fatto gioire gli spettatori italiani nell’ultima edizione a Parigi 2024. Tra loro il nuotatore Simone Barlaam, la campionessa di atletica Martina Caironi e la campionessa di tennistavolo Giada Rossi, per citare alcuni degli ambasciatori presenti. Le sedi delle Paralimpiadi, compresa Verona che ospita la cerimonia di apertura, sono Milano (per l’hockey), Cortina d’Ampezzo (per sci alpino, snowboard e curling) e Tesero in Val di Fiemme (per sci di fondo e biathlon) Le gare inizieranno il 6 marzo e si concluderanno il 15 marzo a Cortina. Sono attesi quasi 700 atleti paralimpici da tutto il mondo per gareggiare nelle sei discipline presenti che vedranno l’assegnazione di ben 79 titoli paralimpici (39 per gli uomini, 35 per le donne e 5 eventi a squadre miste). Grande attenzione è stata posta nella accessibilità a tutti gli eventi e in tutte le località tocca-te dai Giochi. Un impegno che ha visto in prima linea non soltanto il comitato organizzatore, ma anche le tante amministrazioni di vario livello coinvolte. Accessibilità nelle sedi delle gare, ma anche attenzione ai percorsi per raggiungere queste strutture. «A Milano il Comune si sta impegnando a rendere fruibili tutte le stazioni delle linee della metropolitana - ha rciordato Pancalli - intervenendo in particolare su quelle più vecchie e che non avevano ancora criteri di accessibilità. Ma vi è stato anche un aumento dei taxi accessibili a un disabile, così come si è posta attenzione ai percorsi urbani per rendere fruibile la città a tutti». Interventi strutturali che rendono concretamente visibile uno degli obiettivi dei Giochi paralimpici: rendere le nostre città vivibili per tutti senza che la disabilità diventi un elemento condizionante. «Da una parte i nostri atleti sono i migliori testimonial per altri disabili di come lo sport possa aiutare tutti a superare i propri limiti - hanno sottolineato all’unisono Malagò, Pancalli e Parsons - diventando una fonte di ispirazione per altri. Ecco perchè invitiamo i nostri atleti a non dimenticare mai chi vive nel quotidiano le loro stese disabilità. Un collegamento con il mondo reale che non deve venire mai meno. Dall’altra gli interventi strutturali diventano un patrimonio per l’intera collettività, in primo luogo per i tanti disabili che ogni giorno nella loro vita devono affrontare una personale Paralimpiade per il loro quotidiano».

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