Xi è a Mosca per festeggiare l'«amicizia» con Putin
di
Alessandro Rossi
Enfasi e scambi di omaggi tra il padrone di casa e "l’ospite d'onore principale" in vista della parata di domani per "Il Giorno della Vittoria"
È l’undicesima volta del presidente cinese Xi Jinping in Russia, il terzo faccia a faccia con il “padrone di casa” Vladimir Putin da quando è iniziata la guerra in Ucraina. In totale, nel corso delle ormai rispettive lunghissime “carriere”, i due leader hanno collezionato più di 40 incontri. Con la consueta enfasi il Global Times, voce del Partito comunista cinese, ha sottolineato che “la capitale russa Mosca è già entrata nell'atmosfera del "Giorno della Vittoria", con i simboli della vittoria visibili ovunque e un'aria solenne e festosa che circonda la Piazza Rossa” per celebrare domani “l'80esimo anniversario della Grande Guerra Patriottica”.
Di certo lo “zar” non ha lesinato gli sforzi per omaggiare il potente “amico”, definito come "l’ospite d'onore principale", mentre i droni ucraini hanno martellato la capitale russa nel tentativo di oscurare la festa e ledere l’immagine di inviolabilità della Russia. Come riportato dalla Reuters, “il Cremlino ha elogiato la visita di 4 giorni di Xi, insieme a quella di altri 28 leader mondiali, come segno della crescente autorità globale della Russia”. Un omaggio “doveroso”: la Cina ha offerto un’importante sponda politica, diplomatica ed economica alla Russia, spinta nell’abbraccio del gigante asiatico dalla guerra in Ucraina e dall’ostracismo dell’Occidente.
L'accoglienza riservata al presidente cinese Xi al suo arrivo a Mosca - REUTERS
Pechino ha contraccambiato. In un articolo pubblicato dai media russi, il presidente cinese ha sostenuto che Cina e Russia devono "mantenere saldamente l'ordine internazionale del dopoguerra". "Le due parti dovrebbero resistere congiuntamente a qualsiasi tentativo di interrompere e minare l'amicizia e la fiducia reciproca tra Cina e Russia", si legge nel testo.
Le relazioni tra Cina e Russia, ha ripetuto Xi ricevuto da Putin al Cremlino, "sono più sicure, stabili e resilienti nella nuova era". La Russia e la Cina continuano a rafforzare i loro legami "a beneficio dei popoli dei due Paesi" ma essi non sono "contro nessuno", ha ribadito.
Come sottolinea il South China Morning Post, al di là della retorica trionfalistica, “Pechino si trova di fronte a un insostenibile gioco di equilibri: rafforzare i legami con Mosca nel contesto di una guerra prolungata in Ucraina, cercando al contempo di promuovere relazioni più strette con l'Europa”. Tutto questo mentre si cerca di tessere una faticosa tela per sterilizzare la guerra commerciale scatenata (per ora) da Donald Trump.
L’amicizia tra Russia e Cina è attesa ora da una serie di prove, che dovranno trasformare “i simboli in sostanza”. Secondo Mathieu Boulegue, del think tank Centre for European Policy Analysis, i frequenti scambi tra i due leader hanno svelato una "relazione strategica interpersonale" tra Xi e Putin, ma al di là delle loro dimostrazioni di unità, la natura dei legami Cina-Russia rimane molto più "complicata”. Per Yun Sun, analista politico cinese presso lo Stimson Center di Washington, "Cina e Russia vogliono presentarsi come difensori dell'ordine internazionale e del sistema delle Nazioni Unite, opponendosi all'unilateralismo e all'egemonia degli Stati Uniti. Data la turbolenza creata dalla politica di Washington nel mondo, Cina e Russia segnaleranno che c'è ancora stabilità e credibilità negli affari internazionali e che la de-americanizzazione è già in corso. Si mobiliteranno e chiederanno maggiore sostegno contro l'unilateralismo e l'egemonismo degli Stati Uniti, pubblicamente e apertamente".
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